The Apartment, importiamo pure il design

Stivaletto grigio canna di fucile, bastone con cobra in argento, chioma e barba alla D’Artagnan, Laurence Llewellyn Bowen è il giudice di The Apartment, la «più straordinaria gara di design al mondo». Con 100mila dollari otto coppie di concorrenti devono arredare in tempi da record, con eleganza e design contemporaneo un appartamento sito nell’avveniristico East Residence del Golf & Country Club di Kuala Lumpur (Malesia) per conquistare in poche settimane il premio finale: una casa da sogno, «qualcosa per la quale la maggior parte delle persone lavora tutta la vita». È la sfida lanciata da Real Time con questo nuovo reality condotto da Jamie Durie (giovedi, ore 23,05, canale 31 del digitale terrestre e 124 della piattaforma Sky). Il mantra ripetuto dai due guru del design è «glamour. Che, letteralmente, da dizionario, significa usare stimoli visivi per sedurre». Ma oltre all’arredamento della location, quattro piani con cinque camere da letto, il glamour deve trasformare pure l’aspetto dei concorrenti. Nella prima prova le squadre (ognuna ha un nome: International Love, Black & Blonde, The Opportunists, The Strangers e via così) devono arredare la camera matrimoniale in 15 ore. Durie fa la parte del giudice buono, Llewellyn di quello cattivo, in mezzo c’è Yiu Lin Ung, una designer che nella vita firma borse e scarpe per le celebrities. Tocca agli Opportunisti: «Li adoro, davvero», dichiara Llewelyn, mentre vicino a un samovar spunta una collezione di bastoni con pomoli argentati. I primi eliminati sono la coppia Colla e Glamour che ha riempito la propria camera di elementi etnici. Non sarà che questa ricerca spasmodica del glamour porta dalle parti del kitsch? E trattandosi di reality, dobbiamo proprio importarlo un reality così?
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Con 100mila dollari otto coppie di concorrenti devono arredare in tempi da record, con eleganza e design contemporaneo un appartamento nell’avveniristico East Residence del Golf & Country Club di Kuala Lumpur

Maurizio Caverzan

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