Morto il senatore a vita Abbado

“Questa mattina alle 8.30 è morto serenamente Claudio Abbado circondato dalla sua famiglia. Le informazioni relative alle esequie verranno comunicate successivamente“. Così una brevissima nota della famiglia arrivata dalla segreteria del Maestro. Nato a Milano il 26 giugno 1933 e figlio di un insegnante di violino, Abbado nel 1955 si era diplomato in pianoforte e direzione d’orchestra al Conservatorio di Milano. Il maestro era uno dei più illustri direttori d’orchestra del mondo. Ha acquisito meriti artistici nel campo musicale attraverso l’interpretazione della letteratura musicale sinfonica e operistica alla guida di tutte le più grandi orchestre del mondo. È stato direttore musicale della Staatsoper di Vienna, della Scala e direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica di Berlino. L’ultimo concerto, tenuto nel 2002 a Vienna, gli regala trenta minuti di applausi e quattromila fiori lanciati sull’orchestra. Dopo i Berliner, Abbado continua a lavorare in Italia, a Ferrara, a Reggio Emilia, a Bologna, proseguendo, però, al tempo stesso, le collaborazioni con le più grandi orchestre del mondo, compresa la Orquestra Simon Bolivar a Caracas e a l’Avana. Dal 2003 è direttore artistico della Lucerne Festival Orchestra e dal 2004 dell’Orchestra Mozart di Bologna.

Abbado ha sempre sostenuto i giovani talenti. A lui si deve una vera e propria opera filantropica. Impegnato anche nel sociale e attento alla crescita e alla valorizzazione di giovani musicisti, ha fondato numerose orchestre giovanili di altissimo livello. La migliore sintesi di quello che rappresenta Claudio Abbado l’hanno scritta i devoti fan del Club Abbadiani Itineranti: “Abbado affronta il Novecento di matrice viennese o le opere sperimentali di Nono senza chiusure e preconcetti. In anticipo di almeno vent’anni, contribuisce infatti alla conoscenza di autori come Prokof’ev, Bartòk , Strauss, Stravinskij, Skrjabin, Hindemith, trascurati o guardati con sospetto da un certo pensiero dogmatico dell’avanguardia sperimentale”. Il 30 agosto scorso era stato nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Le esequie del mastro, per volontà dei familiari, si terranno in forma estremamente privata. La camera ardente sarà allestita domani nella basilica di Santo Stefano. 

 

Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha espresso il profondo cordoglio suo personale e del governo per la morte del maestro e senatore a vita Claudio Abbado. “Con il suo talento, la sua dedizione, i risultati eccezionali raggiunti a livello nazionale e internazionale nel corso della sua lunga carriera, è stato e rimarrà un punto di riferimento per tutto il Paese e non solo. Il mondo della musica e della cultura perde un protagonista assoluto. Ci restano però la sua testimonianza e il suo esempio, a beneficio soprattutto di quei giovani per i quali Claudio Abbado tanto si è speso“, ha sottolineato Letta.

“La scomparsa di Claudio Abbado è motivo di forte commozione e dolore per me personalmente e di profondo cordoglio per l’Italia e per la cultura”, ha detto Giorgio Napolitano, “Egli ha affrontato fino all’ultimo con straordinaria forza di volontà gli assalti del male che già lo aveva duramente colpito numerosi anni fa e che si era da qualche mese ripresentato nelle forme più aggressive e fatali. Rendo omaggio – non solo da amico e ammiratore di antica data, ma da rappresentante della collettività nazionale e delle istituzioni repubblicane – all’uomo che ha onorato in Europa e nel mondo la grande tradizione musicale del nostro paese, contribuendo in pari tempo con il suo eccezionale talento e la sua profonda sensibilità civile all’apertura di nuove strade per un più ricco sviluppo dei rapporti tra cultura e società. Di qui le motivazioni per il riconoscimento tributatogli con la nomina di Senatore a vita. Restano non solo le tracce durature della sua altissima qualità di interprete rigoroso e creativo, ma l’eredità delle orchestre che egli ha saputo costruire valorizzando intere schiere di giovani musicisti. In questo spirito Claudio Abbado sarà ricordato dagli italiani e da quanti lo hanno conosciuto ascoltandolo in tutto il mondo. Ed è appunto ai giovani da lui educati e indirizzati al successo, così come ai figli e a tutti i famigliari e i più stretti amici, che esprimo la mia vicinanza affettiva e morale“.

Era uno dei più illustri direttori d’orchestra del mondo. Aveva 80 anni ed era malato da tempo. Il 30 agosto era stato nominato senatore a vita

Franco Grilli



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