La psicologia dei selfie: 5 cose che (forse) non sai

Bellezza
Significato selfieI greci dividevano il tempo in due categorie: il kronos, di lungo respiro, e il kairos, il tempo dell’istante, del momento. Ad oggi, grazie all’avvento dei social network, il nostro tempo si potrebbe definire addirittura un mini-kairos o un Insta-kairos, se più vi piace.Ebbene sì, la quotidianità dei giovani millennials è scandita dalle foto e in particolar modo dai selfie, autoritratti istantanei che diventano un’unità di misura di quanto veramente una persona sembra possa esistere.Quanto c’è di narcisistico dietro a questa pratica oramai di uso comune e quanto si lega all’idea di bellezza contemporanea? Di seguito, alcune curiosità sui selfie e la loro psicologia che forse non conoscevi.1. SelfishAndy Warhol preannunciava 15 minuti di celebrità per ognuno di noi. Ad oggi, ce ne bastano 15, di secondi però! Francesco Bonami, noto critico d’arte contemporanea, sostiene che non sia un caso che la parola selfie, assomigli a selfish che in inglese vuol dire egoista. Se gli artisti di un tempo con l’autoritratto tentavano di scrutare gli angoli più reconditi della propria anima, forse ad oggi l’unica cosa che sembriamo cercare davanti allo schermo è il filtro migliore per eliminare le occhiaie del giorno prima.Potremmo quindi affermare che la continua rappresentazione di noi stessi tramite autoscatto, possa nascondere una forma di narcisismo che gli esperti tacciano come mera superficialità. Ci sentiamo bellissimi come nel mito di Narciso, insomma, ma lo siamo davvero oltre il nostro riflesso? Al successo dei nostri post l’ardua sentenza.2. Click et nuncSe pensiamo al concetto di bellezza giovanile che si vive nell’istante, qui ed ora, non può non venirci in mente quel buontempone di Oscar Wilde. «La bellezza è la cosa più potente del mondo, perché non ha bisogno di essere spiegata» diceva, e come biasimarlo! Come direbbe uno slogan di creme anti-age, "abbasso il tempo a lungo termine"! E ben venga la patinatura di perfezione sui social. Praticamente Dorian Gray era il selfie di se stesso e avrebbe riscosso un non banale successo se avesse avuto un profilo Instagram che avrebbe sicuramente chiamato @HoilKronosInSoffitta.3. Il selfie è donnaSecondo le statistiche, sono le donne a scattarsi più selfie degli uomini. Questo perché risultano maggiormente estroverse rispetto al mondo maschile, cosa che le porta spontaneamente a condividere i loro sentimenti con gli altri e con l’esterno. Le persone introverse, timide o insicure, invece, pare temano molto più il commento negativo e questo le porta a evitare di regalare alla mercé di tutti uno scatto di loro stesse. Un altro dato importante è quello dell’età: le ragazze dai 15 ai 25 anni sono le più amanti di questo tipo di foto.4. Lo sguardoJean Paul Sartre, filosofo esistenzialista, sosteneva che guardare negli occhi qualcuno risulta sempre un’azione difficile e dolorosa, in quanto è come donare una vista della nostra anima, anche se per alcuni secondi. Provate a osservare i selfie di chi vi piace o seguite con costanza e provate a notare quante volte lo sguardo è completamente "nudo", senza occhiali da sole griffati, smokey eyes e via dicendo. Non sembrano più poi così tanti. Curioso, vero?5. Cheese!Infine, si associa quasi sempre il selfie a connotazioni non proprio positive della personalità, ma come tutte le cose basta non farne una mania. Un altro studio, infatti, ha anche dimostrato che la maggior parte dei selfie si scattano quando l’umore è buono. Siccome l’abitudine di sorridere nelle foto è una "novità" del XX secolo (prima era tabù) è bene sfruttarla, no? Nessuno vorrebbe ricordare con uno scatto, un momento brutto o infelice. Perciò, tutto è bene quel che finisce… su Instagram!
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