Giuliano Palma, lasciati i Bluebeaters, collabora con Marracash e Samuel

Giuliano Palma mica si ferma. Era nei Casino Royale (li ha pure fondati ed erano i re della Milano anni 90). E poi ha girato Italia e classifiche per 15 anni con i Bluebeaters cantando singoloni come Messico e nuvole oppure Tutta la mia città. Tutta musica in «levare», figlia di rocksteady, reggae e soul vecchia maniera. Ora stop. Nuova fase, please. Giuliano Palma debutterà in gara al Festival di Sanremo con sottobraccio il disco che non t’aspetti perché è molto meno cadenzato e molto più soul, anzi «new soul» come dice lui.
Però, caro Giuliano Palma, lei l’ha intitolato Old boy. Un vecchio ragazzo che canta nuovo soul sembra tanto nostalgico.
«Beh io non sono più di primo pelo e manco di secondo».
Infatti inizia la terza fase (della carriera).
«Avevo bisogno di togliermi il vestito delle cover, perché con i Bluebeaters cantavamo quasi soltanto pezzi di altri. Dopo 15 anni eravamo arrivati al punto che, anche quando presentavamo pezzi inediti, pensavano lo stesso fossero cover».
Quasi una gabbia.
«Era molto limitativo. Ma non perché fosse sbagliato: perché volevo altro».
Ecco perché ha intitolato il suo debutto da solista Old boy come il film di Park Chan-wook appena rifatto da Spike Lee. Un uomo rinchiuso in un posto per vent’anni senza conoscerne il motivo.
«Mi piacciono i film asiatici e la mia è una provocazione. Mica ero in galera. Ora però posso essere fino in fondo imprenditore di me stesso». Allora come imprenditore è trasversale. Il disco è stato anticipato dai singoli Come ieri con Marracash e da Ora lo sai con Samuel dei Subsonica. E per di più contiene un'(unica) cover, che è di Burt Bacharach. Tre mondi totalmente distinti.
«Già con i Casino Royale mi è sempre piaciuto contaminarmi e contaminare. Oggi intorno a me sento molta staticità musicale. Io invece mi sento il solito ragazzo scatenato. E sul palco salto e faccio la spaccata come agli inizi».
La farà pure all’Ariston?
«Non so, vedremo, però mi hai dato un’idea».
Arriverà in gara con due pezzi. Il primo è Un bacio crudele, molto Giuliano Palma. Il secondo è Così lontano.
«…ed è molto Nina Zilli».
Lei ha firmato il testo.
«Mi ha colpito, parla d’amore e ne parla con le parole che vengono dal mio mondo».
D’altronde la Zilli ha esordito collaborando con lei in 50mila.
«E due anni fa abbiamo cantato insieme anche a Sanremo, perciò, anche se non ero in gara, ci arrivo già un po’ abituato al clima».
Nel corso della serata dedicata ai cantautori, ha scelto un pezzo di Pino Daniele. Si dice.
«Non posso confermare ma neppure smentire».

Paolo Giordano
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